Sostenibilità, felicità, net present value e dintorni (Sustainability, happiness, net present value and surroundings)
DOI:
https://doi.org/10.7433/s108.2019.03Abstract
Ho ritenuto di interpretare un po’ liberamente il tema che mi è stato assegnato, contestualizzandolo per quanto mi riguarda. Attualmente, a parte illycaffè, ho l’onore di presiedere la Fondazione Altagamma che si occupa delle industrie di eccellenza del Made in Italy, quindi farò un cenno più approfondito sul caso italiano.
Se il tema è quello del valore, partirei da quanto ci ha insegnato Peter Drucker dicendo che “la ragion di vita delle imprese è solamente mantenere clienti”. Pur condividendo totalmente questa visione - nel senso che senza i clienti non c’è il cash flow necessario alle aziende per sopravvivere - credo che questa visione abbia dato luogo, anni dopo, alla teoria della Shared Value di Michael Porter, il guru della strategia d’impresa che ho avuto occasione di ascoltare partecipando alle sue lezioni nel 2012.
Nel famosissimo articolo pubblicato dalla rivista Harvard Business Review nel gennaio 2011, venne pubblicata la teoria della Shared Value con cui Michael Porter spiegava che l’impresa ha un insieme di portatori di interessi che è molto più vasto dei soli clienti azionisti. Di conseguenza l’impresa deve porsi il problema, come ragione di vita, di impattare positivamente su tutti gli stakeholder. Si tratta di un ragionamento molto logico perché, se ci pensate, circa il 70% del PIL mondiale è frutto del settore privato composto da milioni e milioni di imprese…. To be continued